Biennale di Venezia, 2019.

We, Elsewhere di İnci Eviner accoglie Resìn come partner progettuale.

Il 2018, per noi, è stato l’anno del debutto in Biennale. Venezia ci ha accolto con le sue maestose braccia malinconiche e ci ha reso partecipi del turbinio culturale, frenetico e unico, dell’Internazionale di Architettura.

Il 2019 ha rinnovato questo meraviglioso sodalizio con la Serenissima con una nuova sfida: l’allestimento del Padiglione Turchia per We, Elsewhere, il nuovo lavoro di İnci Eviner per la 58esima Esposizione Internazionale d’Arte.

 

Installazione site-specific focalizzata sulla perdita e sulla ridefinizione d’identità, l’indagine della Eviner parla di isolamento e frammentazione. Da sempre foriera di un’arte politica maturata e coltivata in una terra, quella turca, al centro di duri contrasti internazionali, l’artista con We, Elsewhere pone l’attenzione sulla clandestinità, che plasma e intacca la normalità delle azioni, dei gesti, dei comportamenti e degli atteggiamenti dell’essere umano.

Il grande contenitore, in Arsenale, di questo progetto risulta essere, così, un dedalo di ricordi neutro e monocromo. Una quinta apolide dai confini indefiniti che accoglie coloro che si sono persi.

Nella conversazione che, come azienda, abbiamo avuto con il team di collaboratori che ha seguito We, Elsewhere , ci siamo interrogati su quale fosse il modo migliore per delineare e sostenere questo lavoro. Un’installazione di questo tipo, che vive dell’apporto di più menti, è un incontro di diverse realtà con finalità eterogenee ma complementari.

Il sound design, i visual, il libro prodotto e l’architettura del Padiglione stesso sono in dialogo continuo, tra di loro e con lo spettatore. Risulta essere fondamentale, quindi, anche la scelta del materiale di posa delle superfici calpestabili.

La resina è duttile. Non solo per la sua capacità di essere una valida alternativa a qualsiasi scelta per interni, ma come finitura utile per creare un palcoscenico al servizio di un’artista.

La grande ispirazione data da una così forte sfida culturale, ci ha permesso di lavorare a contatto, ancora una volta, con realtà lontane dal nostro quotidiano. Se Resìn è nota soprattutto per la sua padronanza in campi civili e industriali, è motivo di vanto e di orgoglio aver portato la nostra expertise e il nostro prodotto principe su un palco internazionale.

La scelta si è indirizzata verso una resina cemento ad alta resistenza performativa. La proposta colore è stata, dal punto di vista concettuale, il naturale proseguimento del lavoro dell’artista. Dal punto di vista, invece, funzionale ci siamo indirizzati verso una declinazione di prodotto che garantisse un’alta durabilità per tutta l’apertura dell’Esposizione.

A fronte di un forte stress dato da un alto grado di calpestabilità dovuta a milioni di visitatori, è stato necessario garantire un’estetica identitaria persistente e duratura. Durante la settimana di posa, carica di momenti concitati e densi, İnci Eviner ci ha affiancato nella finalizzazione della resina con un tocco totalmente personale. Velature nere discontinue, su tutto il perimetro del Padiglione, sono state la firma dell’artista al nostro lavoro e viceversa. Un momento corale di grande emozione per tutto il team Resìn.

Come l’anno precedente, anche quest’edizione ci ha portato a spostare i nostri limiti e ad ampliare le nostre vedute. Siamo felici e onorati di aver collaborato con Birge Yıldırım Okta e Gürkan Okta, architetti del progetto organizzato dalla Istanbul Foundation for Culture and Arts (İKSV) e sponsorizzato da Fiat, con il contributo del Ministero della Cultura e del Turismo e sotto gli auspici del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica di Turchia.

La cultura, più di ogni altra realtà, si afferma ancora come l’unico strumento in grado di unire, aprire menti e confini tramite il dialogo e il confronto.
Ci vediamo alla prossima Biennale.

We, Elsewhere
un lavoro di Inci Eviner
58esima Mostra Internazionale d’Arte
La Biennale di Venezia
Padiglione Turchia
organizzato da Istanbul Foundation for Culture and Arts (IKSV)
Photography by Poyraz Tütüncü

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